Nel settore delle costruzioni è molto frequente la denuncia di ipoacusia da rumore professionale da parte dei lavoratori, che sperimentano riduzioni dell’udito tali da causare, in molti casi, una inabilità al lavoro.
In tutto il mondo, circa 360 milioni di persone oggi convivono con una riduzione dell’udito da moderata a grave dovuta a cause diverse, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa la metà di tutti questi casi di perdita dell’udito siano dovuti a fattori evitabili, tra cui il rumore eccessivo a cui sono esposti i lavoratori sul luogo di lavoro.
In un rapporto dell’INAIL del 2018 si fa riferimento all’ipoacusia da rumore professionale sottolineando come
“la voce di malattia ICD X Effetti del rumore sull’orecchio interno – ipoacusia da rumore, trauma acustico è una delle patologie professionali più frequentemente denunciate, tuttavia con un trend in diminuzione.”
Alla fine dell’articolo andremo ad analizzare i numeri relativi alle segnalazioni di Sordità da Rumore pervenute all’INAIL, molto utili per inquadrare l’entità del problema.
Prima, però, approfondiamo insieme cos’è l’ipoacusia da rumore professionale, da cosa è causata, come si può prevenire e curare.
Cos’è l’ipoacusia
L’ipoacusia consiste in una riduzione dell’udito, che può peggiorare fino a provocare una totale sordità. Questa condizione è provocata da un danno di una o più parti del sistema uditivo, che può evolversi in modo graduale e lento o, in alcuni casi, con effetto immediato e irreversibile.
In effetti, come ricorda l’INAIL, l’ipoacusia è in diretta relazione col livello sonoro e la durata dell’esposizione per cui, superati determinati limiti, c’è rischio di danno irreversibile all’apparato uditivo il cui grado dipende anche da altri fattori come:
- la suscettibilità individuale;
- la variabilità interpersonale;
- l’età del soggetto;
- pregresse e/o concomitanti patologie dell’orecchio.
Però, quando il rumore è particolarmente violento, può bastare anche un unico evento per provocare il danno, ad esempio una detonazione.
La perdita dell’udito si accompagna molto spesso ad acufeni, ovvero alla percezione di ronzii, fischi, quasi sempre bilaterali e a carattere continuo, che in alcuni soggetti divengono col tempo l’handicap più insopportabile della malattia.
Quali sono le cause principali di ipoacusia
Come accennato prima, l’ipoacusia è provocata da un danno al sistema uditivo, che si traduce in una perdita dell’udito, parziale o totale.
Le cause possono essere molteplici. Vediamo le principali:
- la perdita improvvisa dell’udito in un orecchio può essere dovuta a cerume, un’infezione all’orecchio, un timpano perforato o alla malattia di Ménière;
- la perdita improvvisa dell’udito in entrambe le orecchie può essere dovuta a danni causati da un rumore molto forte o dall’assunzione di determinati medicinali che possono influire sull’udito;
- la perdita graduale dell’udito in un orecchio può essere dovuta a qualcosa all’interno dell’orecchio, come liquido, una crescita ossea (otosclerosi) o un accumulo di cellule della pelle (colesteatoma);
- la perdita graduale dell’udito in entrambe le orecchie è solitamente causata dall’invecchiamento – si parla, in questi casi, di presbiacusia, ovvero la naturale diminuzione della capacità uditiva a partire dai 50 anni d’età circa – o dall’esposizione a rumori forti per molti anni.
Come vedi, l’esposizione a rumori forti ritorna più volte come possibile causa di una ipoacusia, e in effetti l’ipoacusia da rumore professionale rappresenta la condizione più frequente.
I dati INAIL su l’ipoacusia da rumore professionale
Secondo i dati INAIL, l’ipoacusia da rumore (o sordità da rumore) è una delle patologie professionali più frequentemente denunciate, anche se risulta un andamento lievemente decrescente nel corso degli ultimi anni.
Interrogando la banca dati online MalProf dell’INAIL, si può accedere alle segnalazioni di malattia professionale con nesso di causa positivo, relative alla Sordità da Rumore nel settore delle Costruzioni.
Nell’arco temporale analizzato, 1999-2018, risultano 10506 segnalazioni su un totale di 44827, poco più del 23%, confermando il primato del settore, in particolare tra gli operai specializzati dell’edilizia.
Nel 2018 (ultimo anno disponibile) risultano 402 segnalazioni (su 1506), in leggero calo rispetto alle 410 (su 1629) del 2017.
Come prevenire l’ipoacusia da rumore professionale
Quando si parla di ipoacusia da rumore professionale, la cui causa principale è quindi riconosciuta nell’esposizione a rumori molto forti e frequenti, è fondamentale sottolineare l’importanza della prevenzione.
È essenziale indossare protezioni per le orecchie, ad esempio cuffie antirumore, se si lavora in un ambiente rumoroso, come un cantiere edile, o speciali tappi ventilati per le orecchie che consentono di avvertire un po’ di rumore, fondamentale in alcune professioni (pensiamo, in particolare, ai musicisti).
È fatto obbligo ai datori di lavoro di fornire ai propri dipendenti i dispositivi di protezione individuale (DPI) più adatti alle mansioni svolte, per proteggerli da eventuali danni o incidenti.
Come si cura l’ipoacusia
Il trattamento per la perdita o la riduzione dell’udito varia a seconda della natura del problema e delle sue cause. Ad esempio, se l’ipoacusia è provocata dalla presenza di qualcosa nell’orecchio, come del liquido, una crescita ossea, un’infezione, del cerume, può essere sufficiente rimuovere l’elemento estraneo per recuperare la perdita di udito registrata.
In altri casi, invece, si può procedere attraverso una terapia farmacologica o, più di frequente, con l’impiego di un ausilio protesico, i cosiddetti apparecchi acustici.
Per individuare la cura più adatta, è necessario affidarsi a un medico specialista, che prescriverà una serie di analisi ed esami.